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Lo storico Marcello Flores discute le responsabilità del genocidio nel suo libro Il genocidio degli armeni, Il Mulino, 2006 Alcune note per la comprensione del testo: Il Talat di cui si parla è Mehmed Talat Pasha e faceva prte, come ministro dell'Interno, del triumvirato dittatoriale che guidava l'impero ottomano nel periodo dei fatti trattati. L'Ittihad è il Comitato di Unione e Progresso, CUP, il partito dei Giovani turchi, che aveva ottenuto la piena egemonia soprattutto quando, con le guerre balcaniche che precedettero la prima guerra mondiale, l'impero ottomano perse i suoi possedimenti europei (circa quattro milioni di abitanti). Durante la prima guerra mondiale è caratterizzato da nazionalismo, centralizzazione e omogeneità etnica. Flores sottolinea la sovrapposizione tra questo partito (che è solo una parte della società turca) e lo Stato (che è l'istituzione di tutti i cittadini). Fate attenzione alla osservazione sul rapporto di potere di tipo personale tra il triumvirato e le persone che dovevano eseguire l'ordine del genocidio. Il triumvirato si fidava dei suoi servitori più ideologizzati, legati al potere da una fedeltà di tipo ideologico e non di tipo istituzionale o burocratico. Molti funzionari di stato non vennero informati degli eventi dal governo dittatoriale, perché avrebbero potuto opporsi. Accadde cioè che una minoranza organizzata e decisa segnò, con il suo comportamento genocidiario, l'attività dell'intera macchina statale e della sua burocrazia (p. 146). Il potere esecutivo, cioè il governo, cioè il triumvirato, agì in completa indipendenza dal parlamento (che fu sospeso il 1 marzo 1915) e dallo stesso sultano (il capo dell'impero). I parlamento fu tenuto all'oscuro delle leggi che organizzarono il genocidio. Mettete quindi in evidenza, durante la lettura, la forma autoritaria dello stato, il personalismo politico e le fedeltà ideologiche, il ruolo dell'ideologia nazionalista.
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